Varese | 2021
Primavera 2020. Primo confinamento. Un ricordo, forse ormai lontano.
Attraverso il disegno mi sono confrontata con la natura, orizzonte costante nel mio lavoro di paesaggista. Vivo vicino ad un bosco, che non è stato turbato dal nostro confinamento, dal nostro essere obbligati a stare; la natura ha, invece, approfittato per crescere più rigogliosa e manifestare la sua bellezza. Ed io, allora, camminando nel bosco ho scoperto dettagli nascosti, rimasti silenti. Prima fotografo. Poi disegno, rigorosamente in bianco e nero. Infine, utilizzo la china dorata per impreziosire dettagli impressi nello sguardo. La vitalità dell’oro si nutre della materia della luce; il tratto bianco e nero delinea i percorsi aggrovigliati dell’inconscio. I disegni raccontano il mondo complesso e intricato in cui viviamo e si liberano dell’inutile e dell’effimero, per scoprire preziosità vitali.