Qual è il giusto rapporto tra l’uomo e la natura? Questo giardino non vuole dare una risposta, ma invitare a riflettere sul modo di relazionarsi con il vivente, sollecitare a ripensare il ruolo dell’uomo nel mondo attraverso la percezione del legame profondo che abbiamo con la madre terra abbandonando per un attimo la visione tradizionale antropocentrica.
L’idea prende le sue forme dall’uovo che rappresenta la perfezione e l’armonia della natura come simbolo di vita e fertilità, elemento originario di ogni forma vitale attorno al quale ruota tutto il progetto. È infatti il percorso ovale (che evoca il grembo materno) che accompagna il visitatore, lo invita ad immergersi nell’ambiente naturale, nel pieno rispetto di esso, osservando discretamente tutto ciò che lo circonda in modo rispettoso, adottando una visione in cui l’unica protagonista è la natura.
Il cuore del giardino è l’orto ornamentale concepito in maniera totalmente diversa dall’orto classico: le piante ornamentali infatti si mescolano con le piante produttive, fornendo nutrimento tanto per il corpo che per lo spirito, dando luogo ad un giardino “impressionista”, regno della mescolanza, in cui immergersi e farsi travolgere dai colori e dai profumi. La terra non appare dominata e sfruttata, ma risulta formicolante di vita e libera di esprimersi nel modo a lei più consono ed armonioso.
Il giardino selvatico invece si sviluppa lungo l’altro lato del percorso, ed è concepito come un prato fiorito naturale in cui le piante spontanee autoctone – tra cui la carota selvatica, le achillee, il finocchio selvatico e le verbene – crescono in un mutuo processo tra la razionale creatività dell’uomo e l’irrazionale risposta della natura.
Orto ornamentale e giardino selvatico sono due volti della Terra Madre, differenti ma accomunati dalla varietà e dalla mescolanza delle specie, esempi di convivenza armoniosa ed equilibrata, dove ogni imposizione è bandita e le forme emergono in modo naturale, tra la magia e l’incanto.
Tra giardino selvatico e orto ornamentale si posiziona l’uomo che, percorrendo il sentiero ovale si trova immerso tra i due volti della Terra Madre, anche grazie ad un lieve gioco di livelli. Nel punto di maggiore vicinanza tra i due giardini, prende forma un pergolato costruito con salici viventi intrecciati.
Questa struttura avvolgente e in “movimento” crea un contatto diretto tra il visitatore e il mondo vegetale, a sua volta animato da forme anch’esse in salice intrecciato che rappresentano farfalle e oche. Le farfalle e le oche, secondo la cultura orientale, sono simbolo di libertà, pace, armonia, forza e fertilità.
Passeggiare lungo il percorso diventa un’esperienza sensoriale, immersiva e nel contempo istruttiva, che si propone di contribuire ad un ripensamento del rapporto tra uomo e natura e aprire nuovi spiragli di comprensione e di convivenza, per un maggior benessere collettivo, e dunque per un futuro migliore.
luogo | Festival international des Jardins 2020 – Chaumont sur Loire
anno | 2020 – in corso
strutture in salice | Anna Patrucco
fotografie | Leighton Gough
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